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Dopo l’11 settembre 2001 qualcosa è davvero cambiato negli Stati Uniti e secondo quanto dichiarato da William Binney molto più di qualcosa…
L’ex esperto della National Security Agency, infatti, afferma che l’FBI abbia accesso a tutte le mail che vengono inviate e ricevute dai cittadini americani: questo significa che esiste una banca dati di raccolta e che per il bureau è possibile reperire tutto il materiale relativo agli ultimi 10 anni di ciascun individuo statunitense.
Questo sarebbe possibile grazie al programma «Terrorist Survelliance Program», varato dall’ex Presidente George Bush come misura antiterroristica dopo l’attacco dell’11 settembre; sebbene Keith Alexander, attuale numero uno dell’agenzia di sicurezza nazionale americana, abbia smentito queste notizie, Binney è sempre più convinto delle sue affermazioni.
Le sue dimissioni infatti coincisero con il ricorso continuo alle pratiche di controllo dei cittadini da lui stesso definite anticostituzionali ed oggi a distanza di 10 anni continua a sollevare accuse contro il governo americano.
Il Congresso intanto sta mettendo a punto una serie di modifiche all’Electronic communications privacy act, per limitare l’accesso senza opportuno mandato ai dati definiti «cloud». L’emendamento, passato in commissione Giustizia del Senato, impone uno specifico mandato per accedere ai dati elettronici precedenti a 180 giorni mentre per quelli più recenti già esiste l’obbligo del via libera da parte delle autorità giudiziarie.