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FBI richiede backdoor per spiare il web

A gennaio di quest’anno, l’FBI aveva indetto un concorso per società informatiche per monitorare le attività sui social network.

Chicche informatiche aveva pubblicato numerosi articoli sulla notizia, soprattutto evidenziando il pericolo per la privacy di noi utenti, che sarebbe stata pesantemente violata.

Il Bureau in questi giorni è ritornato all’attacco, incontrando alcune importanti aziende, quali Microsoft, Google, Yahoo e Facebook per ottenere il loro benestare per una modifica ad una legge del CALEA (Communications Assistance for Law Enforcement Act ) che consentirebbe all’FBI l’accesso  ai dati utenti.

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FBI

Casomai dovesse trovare un accordo, l’FBI ha chiesto ai fornitori dei servizi web di modificare il codice dei siti e delle piattaforme, prevedendo un accesso backdoor da cui il Bureau può entrare per effettuare controlli e indagini.

Gli agenti federali ritengono infatti che, cambiato il modo di comunicare, devono di conseguenza essere modificate le modalità di spionaggio; resta come sempre un dubbio legato alla privacy.

 

 

 


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